Traduzioni

Possiedi uno smartphone Android?

Se si, allora sei uno dei miliardi di utenti il cui smartphone raccoglie segretamente dati sulla propria posizione e li manda a Google.

Si è scoperto che Google raccoglie dati sulla posizione di ogni dispositivo Android anche quando il servizio di localizzazione è completamente disattivato; e questo succede sin dall’inizio di quest’anno (cioè negli ultimi 11 mesi), almeno secondo un’indagine condotta da Quartz News (un sito di notizie digitali).

La condivisione della propria posizione Continue Reading

L’EditText in Android è uno dei widget di base usato per l’inserimento dei dati di input. A questo può essere aggiunto un InputFilter per imporre dei vincoli su quali valori possa o non possa accettare. Ad esempio, si vuole imporre il limite di 10 caratteri oppure consentire l’immissione solo dei caratteri maiuscoli.

L’SDK di Android fornisce già un iniseme di filtri di base: Per esempio per i due casi citati si possono usare: AllCaps e LengthFilter. Inoltre , si possono creare dei filtri personalizzati usando l’interfaccia di InputFilter.
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Questo post è liberamente tratto e tradotto da: NASA coding programming rules critical e cioè le regole di programmazione usate alla NASA per scrivere codice cosiddetto “mission-critical”; le regole sono molto restrittive ma costituiscono un ottimo spunto per tutti i programmatori.

Ecco la traduzione

Sapete come programmano alla NASA? Qui spesso serve del codice definito “mission-critical”; ecco perchè, per rendere tale codice più chiaro, sicuro, e semplice da capire, il laboratorio della NASA che si occupa di propulsori dei Jet (JPL), ha stilato 10 regole di programmazione per lo sviluppo del software.

Gli sviluppatori della NASA hanno uno dei lavori più impegnativi nel mondo della programmazione. Loro scrivono codice e sviluppano applicazioni mission-critical aventi la sicurezza come preoccupazione principale.

In tali situazioni, è importante seguire delle linee guida molto serie. Queste regole di programmazione riguardano diversi aspetti dello sviluppo software come il modo in cui un software dovrebbe essere scritto, quale caratteristiche del linguaggio dovrebbero essere usate ecc.
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Come avrete notato su Yasb è presente il seguente logo:
Close Windows, Open Doors

Questo perché il nostro blog aderisce alla campagna della Free Software Foundation il cui scopo è quello di sensibilizzare gli utenti che normalmente usano i sistemi Microsoft (da Windows8 in avanti ma anche all’indietro) alle “insidie” che si nascondono in tali sistemi. Se vi sembra che sia esagerato usare la parola “insidie”, vi basti sapere invece che la fsf li chiama abusi. Continue Reading

Quella che segue è una traduzione (parziale) di un articolo dal titolo: “Linus Torvalds’s Lessons on Software Development Management” (ovvero: lezioni di Linus Torvalds [il creatore di linux ndr] sulla gestione dei progetti di sviluppo software), scritto da Steven Vaughan-Nichols che potete trovare qui, nel quale Torvalds appunto spiega le sue opinioni riguardo la gestione (creazione) dei progetti software.

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Se c’è qualcuno che conosce gioie e dolori della gestione di progetti di sviluppo software, questi è Linus Torvalds, Continue Reading

Caro vecchio command-not-found

Se ogni tanto sul vostro terminale compare il buon vecchio command not found, questo articolo non fa per voi. Se invece, in Ubuntu o distribuzioni similari, digitando sul terminale un comando errato o che non esiste o che semplicemente non è installato, Ubuntu (il terminale di…) ti viene fornito un elenco di comandi simili a quello che hai digitato (una sorta di forse intendevi…), e questo ti da fastidio, allora continua a leggere. In alcuni casi ho visto spuntare anche i pacchetti, che è necessario installare, per far funzionare il comando. Utile (quest’ultima cosa) se non sai che pacchetti installare per far funzionare un comando.
Nonostante ciò, questa caratteristica rallenta la shell e può anche essere fastidiosa se fai molto uso dei comandi su terminale. In alcuni sistemi è di fatto non installata (su debian ad esempio spunta il vecchio e caro: command not-found….secco ma efficace).

Come risolvere

Per disabilitare questa “feature” (parola molto vicina a “future” a cui vorrebbe farci arrivare Ubuntu…senza nessuno sforzo…), si possono fare due cose.
La prima consiste nel rimuovere il pacchetto che fornisce la feature e ….bypassare un piccolo bug che rende la rimozione del pacchetto solo parziale.
Per far ciò basta quindi:
rimuovere il pacchetto command-not-found con:

sudo apt-get remove command-not-found

se si prova adesso a eseguire un comando inesistente o errato spunterà un messaggio strano dovuto al bug prima citato.
Per risolvere anche questo problema bisogna lanciare il seguente comando:

sudo mv /usr/share/command-not-found /usr/share/command-not-found.bak

Affinchè il tutto abbia effetto bisogna riavviare la shell.

Un altro modo meno drastico per disabilitare la feature senza rimuovere il pacchetto (che in qualche caso potrebbe essere utile), è quello di aggiungere al proprio ~/.bashrc la seguente linea:

unset command_not_found_handle

Se dovreste cambiare idea quindi potrete sempre eliminare la linea o semplicemente commentarla facendola precedere dal simbolo #.
Questo articolo è stato liberamente tratto (e tradotto) da: techthrobcom